1. Una spesa di undici milioni di euro per realizzare una bretella, senza aver cognizione - come affermato dai dirigenti di RFI - della riduzione dei tempi di percorrenza tra Pescara e
L’Aquila, capoluoghi che vedono un traffico, come dichiarato in sede di dibattito e non
smentito da nessuno, di 5,5 persone. Una geniale implementazione dei principi di efficacia ed
efficienza.
2. Una bretella corredata da una stazioncina, che da slide mostrate consisterebbe in una
semplice pensilina. Tale manufatto, come diplomaticamente affermato dai Dirigenti di RFI
arrampicandosi sugli specchi, sarà di fatto compreso all’interno della attuale stazione,
specificando però che sarà costruito un collegamento ciclo pedonale con la stazione centrale.
Va da sé che sarà a carico del Comune di Sulmona e quindi della fiscalità generale l’adozione
di misure atte a garantire un servizio di trasporto tra vecchia e nuova stazione. Immaginiamo
solo come possano essere le esperienze umane dei viaggiatori in quell’angusto avamposto nelle
fredde giornate di inverno, al ritorno dal lavoro, di sera.
3. Un progettualità già in avanzata fase di definizione, come affermato dagli stessi Dirigenti
di RFI, ed in attesa di superare l’ultimo ostacolo, ovvero la Conferenza dei Servizi. Questo
è quanto emerso ieri, con evidente imbarazzo dell’amministrazione pescata con le mani nella
marmellata e rampognata da un ex Sindaco per non aver proferito verbo dal 19 aprile 2016 ad
oggi.
4. Perché 19 aprile 2016 ? Perché è la data in cui viene approvata dalla Giunta Regionale
(assente solo Di Matteo) la delibera 229 relativa al Masterplan Abruzzo comprensivo
dell’”intervento strategico” (sic) relativo alla bretella. Una chiara responsabilità politica
che ieri il Sindaco ha cercato di evitare richiamando il fatto che i dirigenti di RFi fossero
solo dei tecnici. Ma è bene dire che con una semplice ricerca sul sito della Regione escono
fuori cose molto interessanti, ovvero che la stessa, nella sua massima espressione politica,
è la mandante di questo atto. Come peraltro confermato dai Dirigenti di RFI. A futura memoria
elettorale.
5. Si è parlato anche di elettrificazione della Sulmona-Terni. Non possiamo che essere d’accordo
su tale innovazione, pari a 200 milioni di euro, per togliere entro il 2022 le vecchie
automotrici. Non vorremo però che tutto questo rappresenti un cavallo di Troia atto a
modificare la direttrice del corridoio pan-europeo C5 in funzione aquilana, atteso che per il
“Sistema Informativo Legge Opere Strategiche” della Camera dei Deputati, la futura linea
Rieti Passo Corese,classificata come “CIPE Legge Obiettivo”, ha un timing di fine lavori
oltre il 2025, con Conferenza dei Servizi conclusa
6. Della tanto decantata velocizzazione della Roma-Pescara, cavallo di battaglia D’Alfonsiano
nell’ultima tornata elettorale, rimane solo il raddoppio del 1° lotto della Pescara-Chieti-
Manoppello, per un ammontare di 250 milioni di euro. Degli altri quattro nessuna notizia,
come riferito dai delegati di Rfi. Il tutto mentre le criticità a livello infrastrutturale
della linea in oggetto la rendono de facto una tratta non più unitaria ma divisa in 3
tronconi: la Pescara-Sulmona, la Sulmona-Avezzano (scarsamente trafficata), la Avezzano-Roma
(comprensiva della diventata ferrovia metropolitana FM 1 Guidonia-Roma), non avendo tempi di
percorrenza competitivi rispetto al trasporto su gomma.
7. Il contratto di servizio tra Regione Abruzzo e RFI nel periodo 2016-2013 è basato su una
performance di 4,1 milioni di treni-km (ovvero 178 treni al giorno, che percorrono 9 linee
regionali ed interregionali e che fermano in 77 stazioni in territorio abruzzese). Va da sé
che l’attivazione di nuove relazioni ferroviarie comporterà la redistribuzione delle tracce
orarie esistenti. Saranno salvaguardate le originarie relazioni tra Sulmona e l’Aquila e tra
Sulmona e Pescara o verranno sacrificate in funzione del nuovo e presunto collegamento veloce
Pescara-l’Aquila ?
8. La stazione smart ed easy, con 8,5 milioni di euro è di fatto imposta dalla normativa
europea. E’ quindi un atto dovuto che viene fatto passare come un unicum per la stazione di
Sulmona, quasi a mò di contentino per “controbilanciare” la bretella.
In attesa di vedere queste ed altre tematiche afferenti essere discusse nel luogo di massima
espressione civica della città, ovvero il Consiglio Comunale (è bene ricordarlo, non vorremmo
che qualcuno cavillasse in tal senso) ricordiamo che la lotta va fatta adesso per non ritrovarsi
- come nel caso della Snam - a dover gestire le emergenze e non ad affrontare l’ordinario.
Sappiamo chi sono i mandanti, sappiamo chi sono gli esecutori, sapremo chi saranno coloro che
rappresenteranno gli ignavi della situazione".
Save Sulmona
