anche i cittadini, anche se a tarda ora hanno fatto capolino alcune signore le quali hanno poi deciso di fare dietro front, credendo si trattasse di un incontro a porte chiuse. Prima della preghiera è stato letto dal cancelliere vescovile, monsignor Eulo Tarullo, un documento (pubblicato anche sul sito della Diocesi) in cui viene spiegata l’intera vicenda, ripercorrendo tutte le tappe. “I motivi della contestazione” si legge nel clou “non sono apparsi chiari e tanto meno inerenti al caso in questione e non hanno trovato, tanto si era venuti prevenuti, soddisfazione all’esterno della chiesa cattedrale nelle parole del vescovo che ha invitato tutti a raccogliersi in cattedrale per una preghiera comunitaria. I <contestatori> pur entrati non hanno partecipato alla preghiera del Rosario, recitato dai soli componenti della commissione, ma hanno invece iniziato a inveire a lungo, con parole irriverenti e irripetibili contro il vescovo” continua il documento “dando così prova di poco spirito cristiano e di scarso senso ecclesiale. Quando si è deciso di soprassedere per la delicata situazione creatasi la gioia dei <contestatori> è esplosa, ancora in modo irriverente, col suono abusivo delle campane a festa, quale <grido di vittoria> stando così le cose si ritiene che a Corfinio il 23 febbraio scorso ci sia stata ribellione e disobbedienza al Vescovo a cui si voleva impedire di compiere un atto di governo". "Il tutto è avvenuto all'interno della chiesa cattedrale si deve ritenere che, in qualche modo questa sia stata profanata"
Appuntamento al 24 marzo nella cattedrale dedicata a San
Pelino per le celebrazioni dei martiri, in cui sarà recitata una liturgia
penitenziale che possa ristabilire serenità e pace, mettendo la parola fine alla
vicenda.