“Quando tornerò a casa mia moglie non dovrà più cucinare perché la pizza la preparerò io” ha affermato qualcuno con la soddisfazione di essersi sentito valorizzato e utile per i bisognosi e deboli. E’ l’atmosfera che si respirava ieri durante la cerimonia di consegna degli attestati di fine corso nei locali dell’Officina dei Sapori a Sulmona gestita dal Cescot Abruzzo. Dal 21 novembre i detenuti hanno seguito lezioni teoriche all’interno dell’istituto di pena e pratiche nei locali in via Marcante. Imparare un lavoro al fine di un reinserimento nella società è stato lo scopo del progetto, che si avvale del contributo di diecimila euro della Provincia dell’Aquila. Emozionata la presidente del tribunale di sicurezza, Laura Longo, durante il suo intervento. “Sono commossa” ha dichiarato ai nostri microfoni “perchè rivedere i sorrisi su alcuni volti è una delle cose più belle per chi opera per la giustizia. Sono persone che vengono da grande difficoltà, da degrado sociale, che avevano bisogno di essere restituite alla dignità. Io penso di fare solo il mio dovere. Lo faccio con passione a volte soffrendo, perchè purtroppo non posso offrire nulla a chi nulla ha all'esterno, sollecito la coscienza nell'esterno e quando vedo l'allegria ne gioisco anch'io. E' una bella soddisfazione e soprattutto è frutto di un'apertura all'esterno del carcere. Simbolicamente vuol dire aver abbattuto il muro, la separazione tra carcere e società civile quindi questa interazione tra mondo imprenditoriale , internati e detenuti è la sinergia che ci vuole perchè la pena risponda al dettato costituzionale e favorisca la risocializzazione”. Ringraziamenti espressi dal vescovo di Sulmona Valva Monsignor Angelo Spina, per l’importante gesto di solidarietà. Riconoscimenti rivolti anche a Suor Benigna, per il suo instancabile lavoro e a Don Palmiero, direttore della Caritas. “Anche se sono qui come spettatore oggi me ne torno a casa più umano e più cristiano” ha dichiarato seduto tra i banchi. Plauso da parte del direttore del carcere Sergio Romice per come i detenuti hanno saputo cogliere un’occasione che si pone come apripista “non vogliamo fermarci, ma puntiamo a rinnovare questa esperienza e continuare ad essere sul territorio”. Soddisfatto anche il direttore Cescot, Angelo Pellegrino, promotore dell’iniziativa di successo alla stregua dei progetti che si sono succeduti durante l’anno, come la scuola di macelleria e le lezioni a cui hanno partecipato giovani disabili che hanno appreso il mestiere di addetti alla panificazione. Momenti di festa al termine della breve cerimonia prima di tornare a via Lamaccio. Un brindisi, una foto ricordo, e qualche canzone intonata soprattutto dai ragazzi originari del napoletano. Lunghi applausi per il discorso scritto e declamato da Giovanni. G.S.
Giovanni |
panettoncini realizzati dai detenuti |
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