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mercoledì 19 aprile 2017

NEROSTELLATI PRATOLA, STORIE DAL GRAN FINALE. PER LA TRASFERTA DI MIGLIANICO ESODO IN MASSA DEI TIFOSI

La tifoseria si prepara a seguire in massa la squadra di Matteo Di Marzio che sarà impegnata in una cruciale partita
PRATOLA - Sono circa 250 i tifosi che sono pronti domenica prossima all'esodo per la partita che vale una stagione contro il Miglianico.Già sono stati prenotati due autobus e quattro  minibus, ma sicuramente molti tifosi useranno i mezzi privati per andare a sostenere la squadra nerostellata.La partita si dovrebbe disputare sul sintetico del F. Lli Ciavatta di Via S. Giacomo, a Miglianico,
ma visto la richiesta numerosa di biglietti da parte della società nerostellata, potrebbe anche giocarsi in un altro campo, con una capienza piu' elevata, si parla di Francavilla o Chieti.In settimana verrà decisa la sede.Intanto la squadra sta preparando meticolosamente la partita di domenica.Il Miglianico, dopo il pareggio nel recupero con il patreno, non è salvo e ha dunque bisogno di punti.Ma per la squadra del presidente Gianluca Pace questa occasione è troppo ghiotta per entrare nella storia del sodalizio pratolano."Ora occorre crederci, dipende tutto da noi"ha affermato il presidente."Questa è un'occasione irripetibile non possiamo farcela scappare. La serie D è alla nostra portata e non ci tireremo dietro".






max Palombizio sarà assente per infortunio

A TU PER TU CON IL DIRETTORE SPORTIVO NEROSTELLATO, TRA PASSIONE E SCARAMANZIA PER IL CORONAMENTO DI UN SOGNO.



Sta ormai per calare il sipario su una stagione che in molti, addetti ai lavori e non solo, ricorderanno come una stagione encomiabile per il calcio peligno. Una stagione dove con umiltà, spirito di sacrificio ed abnegazione si è raggiunto un traguardo che, solo sette mesi fa, sembrava pura utopia. Uno degli artefici di quello che per tutti ormai viene considerato come “il miracolo del calcio nostrano” è il direttore sportivo Roberto Pantaleo. Una vita spesa a respirare la polvere dei campi di allenamento ed il profumo del manto erboso appena rimesso a nuovo la domenica mattina. “Sono un uomo del campo”  cosi si descrive a chi, ignaro della ruolo che riveste, gli si presenta dinanzi; consapevole poi di ritrovarsi dinanzi al gotha del calcio peligno. Quel rettangolo di gioco che gli ha regalato gioie indescrivibili, cosi come è stato il proscenio di sconfitte inaspettate. Iniziando dalla stagione in corsa, non può che esprimere una piena soddisfazione il ds Pantaleo, al secondo anno della formazione del patron Pace. “All’inizio ero scettico nell’accettare una piazza come Pratola Peligna, data la mia origine ed i miei trascorsi nell’ex Sulmona calcio, ma poi conobbi Gianluca Pace durante una cena a casa sua e da li, si accese una sinergia che ci ha condotto a risultati che, ad oggi, sono sotto gli occhi di tutti”, ecco spiegata la trama del passaggio di Roberto Pantaleo da Sulmona a Pratola Peligna, dove, fin da subito ha ricevuto la stima e i giusti apprezzamenti che lo hanno portato ad amalgamarsi al meglio nel panorama sportivo pratolano. Presidenti ed allenatori hanno preso appunti, chiesto consigli, condiviso opinioni con il gotha peligno riguardo i numerosi intrecci e le fitte trame nascoste nell’universo pallonaro: “ I successi raggiunti non sono solo merito mio ma di uomini che hanno voluto osare nel prendersi sulle loro spalle la gestione di una squadra di calcio e verso di loro va tutta la mia stima, a cominciare da Gianluca Pace, Pino Santostefano, Tonino Angelone, Francesco Salvatore, Panfilo di Meo, Maurizio Scelli e Walter Tirimacco; senza di loro la Valle Peligna sarebbe stata orfana di emozioni indelebili che solo il calcio “nostrano” sa regalare. Oltre a loro va la mia riconoscenza a chi è stato maestro nel concretizzare i sogni di questi Onerevoli Presidenti; quegli allenatori che come me hanno condiviso e continuano a condividere la passione per lo sport più amato al mondo, da Matteo di Marzio, a Vittorio Petrella, Donato Ronci, Antonio Mecomonaco, Giuseppe Donatelli e Nicola Tribuiani”         
Pantaleo e il presidente Gianluca Pace

L’esperienza di Pantaleo non si concentra solo sull’asse Sulmona-Pratola Peligna; la sua esperienza è ricercata da tutti e, al di la dei risultati, le sue conoscenze in ambito sportivo  lo portano ad essere uno tra i più vincenti, o per lo meno mai retrocessi, direttori sportivi. Pantaleo nasce come team manager nel Sulmona Calcio del presidente Leopardi, e il suo esordio fu nella partita Altinese-Sulmona, dove la formazione biancorossa era allenata dal compianto Vincenzo Zucchini; da li poi l’arrivo tra i monti dell’Alto Sangro al servizio del Castel di Sangro di Ronci, ottenendo anche li ottimi risultati sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista umano. Ritorna a Sulmona laddove il suo palmares cresce con le vittorie  di cinque campionati, in ultimo l’ascesa in serie D della Sulmona Calcio 1921. Un self made man del calcio nostrano, dall’esperienza e dalle conoscenze calcistiche in continuo divenire; sotto di lui sono passati calciatori del calibro di Ceccarelli, Braq, Gasperini, Calacampana, Scandurra ed Esposito, professionisti che hanno realizzato le fortune delle compagine sportive da lui dirette. Di rimpianti pochissimi, quasi minimi, per una carriera che ha fatto del successo il suo leit-motiv: “Il mio unico rimpianto? Quello di non aver potuto vivere su pelle un anno in Lega Pro. Mi sarebbe davvero piaciuto constatare come si svolge l’attività sportiva di calciatori professionisti che giocano ad un livello abbastanza alto.” A questo unico neo però fanno da contraltare due delle più importanti vittorie raggiunte nelle sua carriera: “I miei ricordi indimenticabili sono legati al Sulmona Calcio, società che mi ha tenuto con sé per più tempo delle altre, e risalgono alla vittoria nel 2009 del play-off valido per l’ascesa in serie D contro il Castel di Sangro con il goal di Tacchi al 118’ del 2^tempo supplementare; ed ovviamente la vittoria del campionato del Sulmona Calcio con l’arrivo in serie D; un Sulmona presieduto da un encomiabile Presidente come l’avvocato Maurizio Scelli e coordinato dall’amico Giorgio Bresciani, bandiera del Bologna Calcio, che ha rappresentato per me un mentore importante oltre che un amico sincero. In cuor mio mi auguro che queste gioie che ho provato, possano ripetersi a Pratola Peligna, perché in primis il presidente Pace e poi tutta la comunità, le meritano profondamente”. Ricollegandoci a questo, quello che sta vivendo la Pratola del pallone non ha eguali nella storia: il merito di un organico compatto, dove a fare la differenza è stata la forza di un gruppo solido che vedeva in Gianluca Pace ed in Matteo di Marzio i due principali cardini, prosegue il direttore sportivo nella sua analisi di fine stagione “Sono stati due anni fantastici dove abbiamo lavorato bene sotto ogni settore: potenziato i giocatori di portata che abbiamo in organico, tra tutti Meo, Valente, Vitone, Palombizio insieme ai talenti locali tra i quali sottolineo la sorpresa stagionale di Ponticelli; e poi abbiamo proiettato in alto due giovani fuori quota Francesco Cicconi, classe ’99, e Daniele Moscone classe’98, impegnati  ad oggi con la Rappresentativa Abruzzese nel Torneo delle Regioni”. Una stagione da incorniciare, quella descritta dal d.s. Pantaleo, ma che vede ancora lontano i titoli di coda; e se tutto andrà come deve andare, si ritornerà a fare festa, e per il gotha del calcio peligno sarà l’ennesima indimenticabile istantanea da conservare nel suo album di ricordi, una vittoria dal sapore diverso, perché non sarà la vittoria di un paese solo, ma quella di un’intera valle.