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martedì 13 dicembre 2016

TANTI APPLAUSI AL CANIGLIA PER LA RAPPRESENTAZIONE DE “LA VEDOVA ALLEGRA”

SULMONA -  Ecco l’operetta! La Camerata Musicale Sulmonese non promuove soltanto l’opera lirica tradizionale, i concerti sinfonici, il balletto, la musica da camera, il pop ed il jazz. La Camerata promuove tutto ciò che può essere definito spettacolo musicale e non v’è dubbio che l’operetta sia spettacolo musicale ed in particolare La Vedova Allegra, una delle operette più famosa,
replicata nel tempo, centinaia, forse migliaia di volte.
La Vedova Allegra, musica di Franz Lehàr libretto di Victor Léon e Leo Stein, è stata rappresentata domenica scorsa a Sulmona  nel teatro “Caniglia” presentata dalla Compagnia Italiana di Operette per la regia di Flavio Trevisan.

La Vedova Allegra è un capolavoro di genuina ispirazione dove i protagonisti sono coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni. Un parapiglia che, come è naturale che sia in una operetta, al termine si ricompone nel migliore dei modi con il matrimonio fra la bella vedova Anna Glavari e l'aitante diplomatico Danilo. Il piccolo regno di Pontevedro è salvo, i 500 milioni della vedova restano nelle casse delle banche pontevedrine.
Così, nel finale, tutti cantano la celeberrima marcetta "E' scabroso le donne studiar!"  in una Parigi elegante e spensierata, come elegante e spensierata è stata  questa edizione de La Vedova Allegra, dove si va da Maxim (ancora oggi simbolo mondano-turistico parigino), si danno nomi capricciosi alle donnine che allietano le serate piccanti dei diplomatici, si cantano valzer pervasi da un erotismo scintillante, si ballano indemoniati can-can e si ama con assoluta gaiezza in una atmosfera spensierata e contagiosa che assimila attori e pubblico. Non a caso durante lo spettacolo gli artisti hanno recitato e cantato un duetto in un palco di prima fila tra il pubblico, coinvolgendo gli spettatori fra applausi e musica.


Ed è in questa sinergia che l'operetta vola nel tempo  sulle ali del canto, della danza, della prosa, della maschera, del gesto, facendosi teatro perfetto o, in modo meno presuntuoso, perfettamente teatrale.
“E dopo più di 100 anni, la storia della Vedova Allegra – scrive Corrado Abbati - è ancora qui fra di noi ed è ancora oggi uno degli spettacoli più rappresentati al mondo; cosa è dunque successo? Nulla nella partitura di Lehár, molto in chi capisce che si può tranquillamente accettare quella dimensione intellettuale della nostalgia che rende tutti più sereni.....
Gaetano Trigilio