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giovedì 6 ottobre 2016

"PER IL TERRITORIO PELIGNO SI INTRAVEDE UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL"

SULMONA - La Commissione europea ha invitato ciascun paese membro a dotarsi di una “Agenda Urbana” che permetta ai Territori Urbani di essere direttamente coinvolti nell'elaborazione delle strategie di sviluppo.
Il FESR (Fondo europeo dello sviluppo regionale) prevede che almeno il 5 % delle risorse assegnate a livello nazionale debba essere destinato ad Azioni Integrate per lo Sviluppo Urbano Sostenibile delegate alle città di riferimento.
L’Agenda Urbana in Italia, a oggi a livello delle singole regioni, è declinata in forma molto libera e diversificata. Ad esempio la Regione Abruzzo ha individuato come sistema urbano cui destinare queste risorse le sole quattro città di Chieti, l’Aquila, Pescara e Teramo. Invece la Regione Toscana ha destinato le risorse oltre che alla città metropolitana di Firenze, anche a 14 Aree Funzionali Urbane (FUA – Functional Urban Area).La realizzazione dell’Agenda Urbana Abruzzese, secondo uno studio del Dipartimento di Architettura dell’Università “G. D’Annunzio” coordinato dal Prof. Roberto Mascarucci, prevede la suddivisione del territorio regionale in 7 Aree Urbane Funzionali che fanno riferimento alle Città Medie di Pescara-Chieti, Teramo, L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Tale studio è stato presentato in un convegno tenutosi il 23/09/16 a Pescara organizzato dalla UIL.

 Tale suddivisione non coincide con quelle effettuate dalla Giunta che:
⦁    da una parte  individua come Aree Urbane destinatarie delle risorse dei POR-FESR solo le 4 Città Capoluogo (L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti);
⦁    dall’altra, avallando la classificazione effettuata dal Dipartimento per lo Sviluppo Economico (per la Strategia per le Aree Interne), riconosce 7 Poli di Attrazione: L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti, Avezzano, Giulianova e il Polo Intercomunale: Roseto, Atri, Pineto, Silvi.
In entrambi i casi Sulmona è esclusa.

La individuazione delle 7 Aree Urbane Funzionali, da parte del Dipartimento di Architettura, è stata realizzata declinandole come sistemi territoriali gravitanti sulle città medie che ben rappresentano la struttura policentrica del territorio abruzzese.
La città media è stata individuata attraverso la rete di gravitazioni che si sono instaurate nel bacino territoriale nel quale essa eroga i servizi essenziali (sanità, istruzione e trasporti) e corrisponde alla definizione che il Dipartimento per lo Sviluppo economico ha dato al Polo di Attrazione.. 
Per le città medie esiste uno stretto rapporto con i sistemi territoriali che su di esse gravitano e questi, a loro volta, sono di supporto alla città medie ed essenziali per il sistema dei piccoli comuni ai quali le città medie garantiscono la possibilità di fruire dei servizi essenziali .

Nel convegno del 23.09.16, nel quale è stata presentata la suddivisione della Regione Abruzzo in 7 Aree Urbane Funzionali, hanno partecipato tra gli altri anche l’Assessore Regionale Andrea Gerosolimo e il Capo Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa della Regione Abruzzo Giovanni Savini che, nei loro interventi, hanno apprezzato l’iniziativa e dichiarato la disponibilità della Regione ad un recepimento delle indicazioni prospettate.

Detto questo il Territorio Peligno e l’intero Centro Abruzzo possono tornare a sperare di essere riconsiderati una “Area Urbana Funzionale” e Sulmona tornare ad essere la Città Media di riferimento per la fornitura dei servizi essenziali (Polo di Attrazione).

Queste riconsiderazioni, gioco forza, dovranno comportare un ripensamento sulla riorganizzazione dei servizi ospedalieri regionali che dovrà prevedere anche a Sulmona un Ospedale DEA di I livello a servizio dell’Area Funzionale Urbana prevista dal Dipartimento di Architettura dell’Università “G. D’Annunzio” derogando dagli assurdi limiti posti dal Decreto Lorenzin visto che tra l’altro che una deroga è stato già fatta per la Provincia di Chieti dove sono stati previsti 3 Ospedali di I livello mentre ne aveva diritto a 2.


Aldo Ronci