SULMONA - Abbiamo chiesto un incontro al ministero e direttamente all'azienda.Siamo pronti ad impugnare i licenziamenti del call Center 3G se i lavoratori ce lo chiederanno.E' questa in sintesi la volontà della Cgil e della Slc che questa mattina hanno incontrato i giornalisti e parte dei dipendenti.Presenti i segretari provinciali e nazionali Dara Angelucci, Marilena Scimia, Martina Scheggi, Riccardo Saccone e Umberto Trasatti.La drammatica vertenza del call center 3G a Sulmona, con tutte le conseguenze sociali ed economiche che ne potrebbero venire al territorio, presenta fatti che vanno ulteriormente a sovraccaricare l’atmosfera di preoccupazione e di rabbia che già vivono centinaia di famiglie.Sono infatti arrivate a diversi lavoratori le lettere di licenziamento.
Sarebbero 125 su 232, i lavoratori licenziati con criteri tecnici organizzativi che vengono contestati dalla CGIL e dalla SLC."E' uno sfregio a questa collettività"ha detto il segretario nazionale Riccardo Saccone."Sono arrivate delle lettere di licenziamento che definire raffazzonate è un complimento.Noi siamo pronti ad impugnare tutti i licenziamenti con procedure d'urgenza se i lavoratori ce lo chiederanno.Siamo di fronte ad una responsabilità gravissima e all'ennesimo sfregio e noi non ci stiamo a questo ricatto odioso"ha aggiunto Saccone."E' in corso un vero e proprio ricatto, una cosa grave"ha affermato Umberto Trasatti."Noi impugneremo i licenziamenti"ha ribadito Trasatti."Non ci fermeremo qui perchè è inaccettabile per questi lavoratori di questo territorio subire un'angheria di questo tipo.La CGIL sosterrà le azioni della SLC.Quello che sta accadendo è un paradosso, non possiamo permetterlo perchè sarebbe un precedente gravissimo per l'intero territorio che non puo' accettare una cosa di questo tipo.Facciamo un richiamo anche alle istituzioni affinchè prendano delle posizioni e pretendano il rispetto delle regole del gioco.L'azienda ci dice che deve fare 232 licenziamenti.Ci propone di poterne fare 125 a condizioni di derogare dalle norme di legge.Quindi siamo in presenza di un vero e proprio ricatto e questo non puo' essere consentito"