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lunedì 21 settembre 2015

EPISODI DI VIOLENZA, SOVRANITA' CHIEDE TAVOLO TECNICO PER LA SICUREZZA

SULMONA - Un tavolo tecnico per la sicurezza in città è quanto chiede Sovranità valle Peligna al sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli dopo gli ultimi episodi di violenza consumati anche contro agenti di pubblica sicurezza. "Furti in abitazioni sempre più frequenti, rapine, aggressioni e risse, i timori e le preoccupazioni non mancano in città,  ma sembra che la politica rivolga il suo sguardo solo alle cose futili, misere e che diano profitto immediato invece di guardare la centralità di ogni persona.
Occorre muoversi, definire una strategia unica e condivisa per non trovarci impreparati difronte ad un crescendo di situazioni di pericolo, tensione e disagio. E’ necessario alzare il livello di attenzione sulla comunità della valle Peligna e soprattutto sui cittadini di Sulmona, indifesi, esposti agli effetti della povertà, della disoccupazione e della emarginazione. Conosciamo i focolai su cui intervenire e da non sottovalutare e su questi occorre operare per conservare della città il tesoro più prezioso, la sua sicurezza che oggi è messa in discussione – chiarisce il coordinatore di Sovranità valle Peligna Alberto Di Giandomenico – L’invito ai cittadini è di fare la loro parte segnalando situazioni sospette e creando una rete di collaborazione con le forze dell’ordine, ma soprattutto è necessario il senso di sicurezza da restituire con la presenza di due figure, in passato molto apprezzate dalla popolazione: il carabiniere e il poliziotto di quartiere e non solo in centro storico. E’ giusto rafforzare i pattugliamenti e intensificarli anche nelle periferie urbane, soprattutto in orari notturni e nella fine settimana, inclusi i controlli stradali e verso gli automobilisti sempre più indisciplinati”. Sono solo alcune proposte che il movimento di destra suggerisce prima che la città si trasformi, come in passato e forse anche peggio, in un campo di battaglia off limits per i cittadini per bene. Un tavolo tecnico sulla sicurezza consentirà un confronto tra rappresentanti locali e forze dell’ordine per mettere in campo una strategia comune ed efficace che coinvolga e protegga i cittadini e che sia da monito a quanti credono di vivere in un Far West comportandosi da padroni e rifiutando le regola. ”Consapevole delle carenze di personale nel Comando dei carabinieri, nel Commissariato di Polizia e nella Polizia penitenziaria del carcere di alta sicurezza di via Lamaccio, si potrà fare il punto sulla situazione degli organici attuali proprio nel tavolo cittadino  sulla sicurezza e valutare le risorse disponibili rispetto a quelle necessarie per prevenire pericoli e altri incidenti e per evitarne di più gravi. Si può programmare una campagna di sensibilizzazione per l’attivazione di una serie di accorgimenti di tutela e buona norma indirizzati al cittadino e anche per non favorire azioni criminali (lasciando ad esempio le chiavi in luoghi facilmente accessibili o l’accertamento dell’identità nel caso di sconosciuti che si avvicinano o di tentativi di truffe). Tra queste azioni sarebbe utile programmare l’aggiunta di impianti di videosorveglianza pubblica da installare nelle periferie, garantire un doppio collegamento degli allarmi alle forze dell’ordine e alla vigilanza privata, munire gli ingressi di abitazioni e aziende e i giardini pubblici di particolari sistemi come i sensori che si illuminano al passaggio e che mettono in evidenza eventuali presenze non gradite – conclude Di Giandomenico – l’incontro sulla sicurezza deve portare ad un’azione comune e condivisa anche per indirizzare ai ministeri dell’interno e della difesa una richiesta di rafforzamento degli organici per la serie di interventi e di controlli necessari al territorio peligno. Se le richieste non avranno soddisfazione bisognerà organizzarsi di conseguenza e pensare ad ausili diversi impiegando i volontari in concedo delle forze dell’ordine per azioni di tipo preventivo e contenitivo, interessando anche la polizia locale (municipale e provinciale) nell’attività di sorveglianza per compensare così il deficit di personale di pubblica sicurezza, evitando che tensione e insofferenza abbiano sfoghi e conseguenze ancora più pericolose".
 Alberto Di Giandomenico
Sovranita' Sulmona