SULMONA - Da lunedì ad oggi, al punto nascita dell’ospedale di Sulmona, si contano ben nove parti. L’ultimo lieto evento si è verificato proprio in giornata. Numeri significativi, per un reparto avviato alla chiusura, che mostrano quasi un’inversione di tendenza. L’analisi è stata tracciata stamane dal responsabile del Tribunale del Malato Edoardo Facchini. “Siamo andati a controllare le registrazioni al reparto e abbiamo trovato questa bella sorpresa”, commenta Facchini. “ Noi abbiamo problemi di ogni genere: organizzativi, di personale e di sicurezza. La responsabilità è di chi non è intervenuto. Altrimenti non staremo qui oggi a combattere questa battaglia”, prosegue Facchini.
Ancora nessuna risposta intanto da D’Alfonso in merito alla lettera d’intimazione. “ Noi ci auguriamo che le cose cambino”, conclude il responsabile del Tdm, “ il problema è chiaramente politico. Si mettessero tutti una mano sulla coscienza”.Presente stamane nella sede del Tdm anche l’ex primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sulmona, Giuseppe Verrocchi. “ Questi numeri lanciano un segnale di ripresa”, incalza Verrocchi, “ il problema è quello della riorganizzazione del punto nascita sotto il profilo anestesiologico. Non dimentichiamoci poi che un parto prevede anche un’assistenza. E’ grande dunque il rischio legato all’emergenza”.
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