SULMONA - Il Movimento Ripensiamo il Territorio questa mattina ha tenuto una conferenza stampa nella sede della Comunità Montana Peligna per rilanciare il progetto di coesione territoriale, proiettato allo sviluppo, l'economia e il lavoro."Per la situazione drammatica economica e sociale che abbiamo in modo particolare in valle peligna, se non costituiamo alleanze il destino è segnato"ha sottolineato Gianni Natale presidente del movimento.
"Stiamo perdendo dei "treni"importanti.Dobbiamo attrezzarci per superare questo pesante stato di cose ed organizzarci per metterci in condizioni di aggredire il Bilancio Europeo.Sulmona deve saper assumere il ruolo capofila in modo concreto e non solo declaratorio.Noi dobbiamo essere la speranza per i nostri cittadini e per il nostro futuro.Visto che i nostri appelli spesso sono rimasti lettera morta, abbiamo deciso di spingere di piu' sul tema.Chi ci vuole stare ci sta.Ci rivolgeremo direttamente ai cittadini, imprenditori, lavoratori, disoccupati, ecc.Parleremo con loro, con la gente, che
retoricamente secondo i politici soffre, ma loro non prendono provvedimenti con delle delibere adeguate.E' diventato ormai solo un discorso retorico e politichese.Ora siamo stanchi, vogliamo coinvolgere la gente.Gli amministratori presi dai loro problemi contingenti non riescono ad alzare la testa e guardare e seguire la prospettiva e la strategia giusta.Soprattutto non riescono ad acquisire la velocità necessaria per fare una massa critica.Il territorio della valle peligna e dell'alto sangro devono aggregarsi e puntare ad aggredire il bilancio europeo in tempi rapidi e non in secoli.Barca disse ora è il momento, ma sono passati due anni ed abbiamo perso troppo tempo e denaro quantizzabile in milioni di euro.Oggi rilanciamo la nostra idea e lo facciamo con una ricerca dell'Università di Pescara che si chiamerà Abruzzo 2020, dove noi tutti insieme dovremo acquisire una visione unica verso quale andare, accelerare e puntare.A tal proposito i ricercatori Aldo Cilli e Luisa Volpi stanno elaborando una nuova interpretazione del territorio regionale al fine di proporre una visione strategica dello sviluppo sostenibile dell'Abruzzo, da porre alla base del dibattito culturale, tecnico, scientifico per l'utilizzo delle risorse previste nella programmazione strutturale europea del prossimo settennato 2014-2020.