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lunedì 29 settembre 2014

AFFIDAMENTO IN HOUSE AL COGESA, CASA POUND"SCARSA TRASPARENZA E COSTI MAGGIORATI"

SULMONA - "Circa due anni fa il sindaco Ranalli, quando faceva ancora parte dell’opposizione in consiglio comunale, era un convinto assertore, assieme a tutti i suoi compagnucci di minoranza, dell’affidamento con gara di ogni servizio comunale. Oggi si rimangia quanto detto in passato e propone con la sua giunta al consiglio comunale di affidare,  direttamente e senza alcuna gara, il servizio più rilevante da un punto di vista economico, quello della gestione dei rifiuti, a Cogesa S.p.A.. Un dietro front che non ci convince"si legge in una nota giunta in redazione da parte di   Alberto Di Giandomenico di Casapound."Anche e soprattutto viste le cifre in ballo: un affidamento di dieci anni per un importo annuo di 3.400.000 euro (totale 34 milioni di euro).
Il tutto affidato in maniera diretta, senza alcuna procedura competitiva e con una relazione (legge 221/2012), che i dirigenti del comune si sono guardati bene dal firmare,  in cui si cerca disperatamente di convincere i cittadini che il soddisfacimento dei requisiti per un affidamento in house è assicurato. Peccato che non più tardi di qualche mese fa il TAR Abruzzo, proprio in un caso esattamente identico a questo, riguardante l’affidamento in house del servizio rifiuti da parte del comune di Castel di Sangro guarda caso proprio a Cogesa S.p.A., ha pesantemente censurato l’operato del comune accogliendo il ricorso di Undis servizi s.r.l.. E non è un caso che proprio Undis servizi s.r.l., sulla scorta di questo ricorso, ha proceduto a diffidare, attraverso il proprio legale, l’amministrazione di Sulmona e tutti i consiglieri comunali “ a non procedere ad affidamento diretto del servizio, lesivo della concorrenzialità nel settore ed in assenza dei presupposti di legge. Un affidamento diretto illegittimo sarebbe fonte di danno erariale (cosiddetto danno erariale alla concorrenza) in relazione a qualsiasi esborso connesso all’affidamento non concorrenziale”. Non capiamo poi perché nel marzo 2013(amministrazione FEDERICO)  Cogesa S.p.A. per rilevare lo stesso servizio e portarlo ad una percentuale di differenziazione del 66% chiedeva un compenso di 2.900.000 euro;  invece oggi, per  la stessa percentuale di differenziazione, chiede 3.400.000 euro, ben 500.000 euro in più che dovranno uscire dalle tasche dei cittadini. Ma come è possibile che il nostro sindaco, molto esperto di contabilità, non si sia accorto di queste marcate differenze? Purtroppo, viste le premesse, con assoluta certezza questa situazione innescherà una serie di contenziosi nei mesi a venire. Speriamo solo che in tutta questa situazione, molto traballante  sotto il profilo della legittimità e della economicità, trovino una definitiva sistemazione i dipendenti del servizio che ormai da tempo aspettano una definizione certa dell’intero sistema di gestione dei rifiuti e non abbiano invece a trovarsi, tra qualche mese, in una situazione anche peggiore dell’attuale a seguito di atti e scelte amministrative a dir poco scellerate".

                                                                            CASA POUND SULMONA
                                                                           Alberto DI GIANDOMENICO