SULMONA - Mario Petrella, titolare di un noto salone di acconciature in corso Ovidio a Sulmona, voleva mettere in atto una singolare iniziativa per sistemare le buche presenti davanti la sua attività commerciale. Non l’ha più fatto per non andare incontro a sanzioni ma questo non gli ha impedito di esporre la sua problematica. Le buche creano notevole pericolo ai passanti. “Qualcuno – riferisce il commerciante – ci ha già rimesso cadendo proprio qui davanti e rischiando di andare a sbattere alla vetrina”. Nell’area c’è anche un problema di igiene a causa di carte e quant’altro gettati nella zona recintata di un edificio puntellato dopo il sisma del 2009.
Visti i numerosi appelli rimasti inascoltati Mario Petrella voleva procedere al “fai da te”. Si era appositamente munito degli attrezzi
necessari ma “non è stato
possibile farlo – spiega – perché rischierei
una multa.Nella vetrina della sua attività ha esposto un cartello di
protesta sui disservizi che sono sempre maggiori a fronte però di tasse
che aumentano. “In questo modo – afferma – a chiacchiere Sulmona può
essere definita città turistica”. Mario Petrella coglie anche
l’occasione per segnalare il problema dei bagni pubblici che sono aperti
solo in determinate ore della giornata."Se un turista ha bisogno di
andarci dalle 12,00 alle 16,00 li trova chiusi"ha commentato Petrella."
In una città che si definisce turistica queste cose sono inammissibili.
Il centro storico sta morendo e manca anche l’accoglienza da quando sono
stati tolti tutti quegli abbellimenti costituiti da fiori contenuti in
alcuni vasi che una ditta privata pagava a sue spese".
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