SULMONA – “Anche la Uil Penitenziari
Abruzzo parteciperà al direttivo Nazionale UIL penitenziari che si terrà a Roma
domani e alla manifestazione di protesta che aprirà le fila nella
capitale il 29 settembre davanti la sede del dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria.
Durante la discussione del direttivo, la delegazione
regionale, che sarà
rappresentata da tutti i segretari provinciali della Regione, evidenzierà la drammatica situazione in cui si trovano gli istituti di pena abruzzesi a partire dal sovraffollamento delle carceri territoriali sempre più drammatico e che rende impossibile la vita negli istituti soprattutto di Sulmona,
rappresentata da tutti i segretari provinciali della Regione, evidenzierà la drammatica situazione in cui si trovano gli istituti di pena abruzzesi a partire dal sovraffollamento delle carceri territoriali sempre più drammatico e che rende impossibile la vita negli istituti soprattutto di Sulmona,
Lanciano e Teramo . Argomento chiave sarà anche la difficile
condizione dettata dalla cronica carenza di
organico che riguarda tutti gli istituti della Regione, compreso quello
dell'Aquila dove, negli ultimi
tempi, la situazione è andata sempre più aggravandosi per i continui tagli
operati a svantaggio del personale e che ha raggiunto il suo culmine con il
distacco di 15 unità presso l'istituto di Avezzano. Va ricordato, a tal
proposito, che il carcere dell'Aquila detiene soggetti sottoposti al regime del
41bis e quindi bisognevoli di ben più di un occhio di riguardo. Succede invece
che presso questo istituto, proprio per l'intervenuta carenza di organico, non
si riesce a garantire con continuità neanche il servizio di vigilanza esterna.
Intanto in mattinata, la Uil penitenziari Abruzzo, nell'incontro tenutosi
presso la sala riunioni del provveditorato dell'amministrazione penitenziaria
di Pescara, in coerenza con quanto fatto dalla Segreteria Nazionale, non ha apposto la propria firma sul FESI (Fondo
incentivante servizi istituzionali) perché non condivide una distribuzione di premi incentivanti nei
confronti del personale di polizia penitenziaria che non rispecchia la realtà
di ciascun istituto penitenziario e che pertanto, prendendo le forme di una
distribuzione a pioggia, premia personale che “guarda nel vuoto” come nel caso
ad esempio di chi, in taluni penitenziari, opera o dovrebbe farlo in una sala
regia che tutto ha fuorchè un monitor e/o un sistema di allarme che funzioni.
Viceversa con lo stesso sistema non sarà premiato chi, lavorando presso reparti
più stressanti e pericolosi quali sono, per esempio, le officine ( Qui elevati
sono i rischi derivanti dalla presenza di detenuti a contatto con strumenti
pericolosi), non percepiranno il becco di un quattrino.
Una nota positiva durante la riunione è emersa visto che il
provveditore ha assicurato i sindacati presenti che non aprirà nuovi reparti se non arriverà nuovo
personale. Tale politica ben si sposa
con quella della Uil che si
opporrà, com'è noto, all'apertura del
nuovo reparto penale a Pescara e al
progettando nuovo reparto per complessivi 200 posti previsto a Sulmona se non
verrà rivista adeguatamente la pianta organica di entrambi gli istituti.
Durante la manifestazione, che si terrà a partire dalle ore
9.00 “grideremo ad alta voce, il nostro disagio cercando di sensibilizzare e di
richiamare l'attenzione non solo sulla drammaticità delle condizioni detentive
quant'anche sulle infamanti e pericolose condizioni di lavoro degli operatori
penitenziari polizia penitenziaria in primi” si legge in una nota.
“Manifesteremo per i nostri diritti, per la nostra dignità,per una maggiore
civiltà, per una maggiore attenzione e informazione, per una amministrazione
efficiente e per soluzione strutturali alle criticità che stritolano il sistema
penitenziario”.
2 commenti:
troppi problemi ,troppe chiacchiere,e ancora non si cerca di trovare una soluzione lontana che umanamente soffrono colleghi e detenuti,penso che sia arrivato il momento di riportare il sistema alla pari e fiducia che non ce più.
Ma quale carenza di personale!!!!! Questi stanno sempre in malattia e vanno a fare il doppio lavoro!!! Ci sono le elezioni si candidano e gli spettano 40 giorni di permesso (assurdo !!!) 2 anni prima di andare in pensione mandano certificati di malattia a raffica e se ne stanno a casa! Categoria di merda rovina dell'Italia!
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