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sabato 27 agosto 2011

IN DIFESA DEI PICCOLI COMUNI, SINDACI A ROMA



ROMA - Fasce tricolori, gonfalone comunale e chiavi delle singole municipalità in tasca pronte per essere riconsegnate al governo. A Roma, in difesa dei piccoli comuni c’erano anche i sindaci della valle Subequana e valle Peligna.  Da tutta Italia si sono presentati in massa in una blindata piazza romana davanti  Montecitorio per far sentire la voce dei più piccoli, contro la manovra che vuole cancellarli. Nonostante il sole cocente hanno fatto sentire la propria indignazione al governo
che alla fine, sull’accorpamento dei piccoli comuni, ha fatto retromarcia. “I piccoli comuni non sono il male dell’Italia anzi sono scrigni di storia, cultura e tradizioni dell’intera nazione” ha detto Rodolfo Marganelli primo cittadino di Goriano Sicoli. “Siamo soddisfatti per le rassicurazioni del sottosegretario Gianni Letta anche se continuiamo a tenere la guardia alta anche per rispetto alla nostra storia”. Tutt’intorno, una colorata  piazza ricoperta da migliaia di gonfaloni, molti dei quali listati a lutto. “Per le realtà montane sono proprio i presidi dei piccoli comuni che, con sacrificio, riescono ad evitare il definitivo depauperamento dei territori” aggiunge il sindaco di Castel di Ieri, Fernando Fabrizio. “Da tempo siamo impegnati ad associare i servizi per ridurre le spese, ma tutto deve restare su base volontaria e democratica senza obblighi come prevede il decreto”. E’ l’appunto del presidente della comunità montana Sirentina e vicesindaco di Molina Aterno, Luigi Fasciani. Il riferimento è all’obbligo di associazionismo previsto nel decreto. Un obbligo che, stando a quanto riportato in piazza dalla delegazione dei sindaci dei piccoli comuni, alla fine ricevuta da Gianni Letta, al momento sarebbe sospeso. “Più che parlare di costi della politica e proporre indiscriminati tagli verticali” ha detto Fabio Camilli primo cittadino di Acciano “sarebbe necessaria una politica di razionalizzazione a partire dall’alto”. I tagli ai piccoli comuni, infatti, costerebbero quanto la riduzione di undici parlamentari. Alla manifestazione erano presenti anche gli amministratori dei comuni di Secinaro, Gagliano Aterno, Cocullo, Vittorito, Corfinio e molti altri del centro Abruzzo. Si attende adesso che le parole e gli stralci promessi dal sottosegretario diventino legge.





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